di Cesare Buquicchio (L’UNITÁ)
http://www.unita.it/news/arte/87278/banksy_larte_a_caccia_di_contraddizioni
Si può ancora usare l’arte per provocare? Si può fare senza diventare banali (e magari coinvolgendo migliaia di persone)? Si può essere uno dei più celebri e inafferrabili graffitari del mondo e ottenere un museo tutto per sé? E, soprattutto, si può passare dall’arte di strada ad una esposizione «ufficiale» senza smosciarsi, infighettarsi e, anzi, aumentando la carica «contestatrice» delle proprie opere?
Le risposte sono a Bristol, la britannica «capitale verde», racchiuse nel suo museo cittadino fino al 31 agosto. ?^ qui che, in gran segreto, ?? stata allestita la prima mostra pubblica (e gratuita) di Banksy (intitolata «Banksy versus Bristol Museum») misterioso artista di strada (tecnicamente uno «stencilaro» vista la sua predilezione per la tecnica con sagome e bomboletta spray) originario proprio dei sobborghi della città del Sud Ovest dell’Inghilterra.
Uno dei primi graffiti a renderlo celebre ?? stato quello di due poliziotti (due bobbies) che si baciano teneramente. Ed ?? ancora un poliziotto, questa volta minaccioso, in tenuta anti-sommossa, ma a cavallo di una giostrina per bambini, a dare il benvenuto ai visitatori del museo di Bristol.
Terrorista visuale, ostinato bastonatore di ogni contraddizione, geniale cultore di nonsense, nell’esposizione Banksy privilegia le installazioni ai suoi tradizionali stencil. Ecco quindi due bastoncini di pesce fritto che nuotano in un acquario, un David di Michelangelo con cintura da kamikaze, una pelliccia che scodinzola, una mortadella animata che tenta di scappare dalla teca. Una ragazza coperta da un burqa nero che cucina con indosso uno di quei para-schizzi che riproducono una sexy lingerie.
Ma ritornano anche i suoi temi «tradizionali», come quello della società sotto costante controllo (ed ecco spuntare un nido con mamma telecamera che accudisce delle piccole telecamerine che pigolano), oppure la sua dissacrante ironia verso ogni cliché da ribelle (il graffitaro Ó appunto Ó che scrive sul muro «lavoratori di tutto il mondo unitevi» mentre alle sue spalle sbraita un inserviente, che quel muro lo dovrà pulire…) e ancora poliziotti, stavolta con sfollagente e armatura in mano che si divertono su un prato a raccogliere margherite.
«Abbiamo corso un certo rischio – ha dichiarato Kate Brindley, la direttrice del museo che per mesi ?? riuscita a tenere tutti all’oscuro del piano, anche il sindaco e l’amministrazione – ma sapevamo che era la cosa giusta da fare per la città. Banksy ?? amato da molti dei cittadini di Bristol, così come, a livello internazionale, ?? ormai una superstar». «?^ la prima mostra che faccio in cui i soldi del contribuenti vengono utilizzati per appendere le mie opere ai muri anziché cancellarle», ha commentato Banksy prima dell’inaugurazione, divertito dall’ennesima contraddizione di cui ?? stato autore.